Il Catasto digitale della Rete Escursionistica Italiana
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Conoscere per proteggere e valorizzare i sentieri italiani
Questo sabato, , sarò a Cantiano, ospite del convegno organizzato dalla sezione CAI di Pesaro in occasione dei suoi 50 anni di fondazione.
Il tema della giornata sarà: “La rete escursionistica CAI e le aree interne” e io porterò un intervento dedicato al Catasto della Rete Escursionistica Italiana (REI).
L’evento è aperto a tutti: sarà un bel momento di confronto e invito chi è in zona a partecipare.
Cos’è la Rete Escursionistica Italiana
Quando parliamo di Rete Escursionistica Italiana (REI) ci riferiamo a oltre 150.000 km di sentieri che attraversano Alpi e Appennini.
Un patrimonio enorme che il Club Alpino Italiano contribuisce a gestire e curare attraverso il lavoro dei suoi volontari: pulizia e ripristino dei percorsi, segnaletica bianco-rossa, installazione di pali indicatori.
Va detto che non tutti i sentieri della REI sono sotto la gestione diretta del CAI: molti percorsi sono seguiti direttamente da enti territoriali locali o altre associazioni. Il CAI ha però assunto un ruolo fondamentale nel raccogliere e coordinare le informazioni su tutti i percorsi, attraverso la costituzione e la manutenzione del Catasto digitale.
Un altro aspetto importante: la segnaletica CAI — specialmente le famose bandierine bianco-rosse e le tabelle segnavia — è lo standard più diffuso e riconosciuto in tutta Italia, utilizzato per marcare i sentieri in modo uniforme e leggibile ovunque.
Il Catasto REI non è un semplice archivio di tracce GPS, ma un vero e proprio database geografico. In pratica significa che ogni sentiero è registrato su una mappa digitale, con la sua linea di percorrenza e una scheda descrittiva che ne riporta le informazioni principali: livello di difficoltà, lunghezza, dislivello, oltre a un codice REI univoco che lo identifica.
Come è nato il Catasto digitale
Costruire un archivio nazionale di questo tipo non era scontato. Serviva un sistema aperto, collaborativo, capace di gestire migliaia di aggiornamenti. La scelta è caduta su OpenStreetMap (OSM), la “Wikipedia delle mappe”, che permette a chiunque di inserire e aggiornare dati.
La SOSEC (Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI) ha stipulato un accordo con Wikimedia Italia e ha formato centinaia di volontari in tutta Italia. È nata anche una piattaforma dedicata (OSM2CAI) che permette di validare i percorsi: i dati inseriti in OSM vengono confrontati con i rilievi recenti, e solo dopo questa verifica diventano parte ufficiale del Catasto.
Grazie a questo lavoro oggi parliamo di oltre 14.000 percorsi certificati, per un totale di circa 75.000 km di rete escursionistica, consultabili online su Infomont.
A cosa serve il Catasto REI
Il Catasto digitale non è un archivio statico, ma uno strumento vivo e utile per tanti:
- Escursionisti: possono contare su mappe aggiornate e affidabili, utilizzabili anche in app e cartografie derivate.
- Sezioni CAI: hanno un quadro chiaro dei sentieri da mantenere e delle priorità di intervento.
- Soccorso Alpino: trova un riferimento preciso per coordinare le operazioni.
- CAI centrale: può monitorare l’intero patrimonio escursionistico e individuare criticità.
Un aspetto importante: i dati del Catasto sono open data (licenza ODbL), quindi chiunque può riutilizzarli e svilupparli. È anche grazie a questo che oggi esistono tante applicazioni e mappe dedicate agli escursionisti. Io stesso, come cartografo, utilizzo quotidianamente questi dati – insieme a quelli di OpenStreetMap – per realizzare le mie mappe: sia quelle firmate MountainCarto, sia numerosi progetti escursionistici su commissione per enti e associazioni.
Conclusione
Il Catasto REI è un unicum a livello internazionale: un lavoro collettivo che unisce volontariato, tecnologia open source e passione per la montagna.
Sabato a Cantiano avrò il piacere di raccontare questa esperienza, in rappresentanza della SOSEC: non ne faccio parte in modo diretto, ma ho collaborato con essa in varie forme, in parte come volontario e in parte come consulente, soprattutto per attività di formazione, inserimento dati e campagne di rilievo sul campo.
Sarà l’occasione per condividere come la conoscenza digitale possa diventare uno strumento potente per proteggere e valorizzare i nostri sentieri.
Locandina e programma dell’evento
Ecco la locandina e il programma completo del convegno di sabato:

